L'ottantacinque per cento dei 'tributi' fa solo rimpiangere le versioni originali; anche questo, benché i compilatori abbiano saccheggiato il repertorio più commerciale dei Fleetwood Mac, non sfugge alla regola. Dal periodo blues-lisergico con Peter Green solo tre canzoni (nemmeno riuscite, se si esclude una rispettosa versione di Lee Ranaldo di “Albatross”); tutto il resto arriva dai successi posteriori all'entrata della coppia Nicks/Buckingham. Diciassette brani in totale, in cui affondano la pur brava St. Vincent, Matt Sweeney e Bonnie 'Prince' Billy, The New Pornographers. Si salvano solo i Kills (“Dreams”), “Landslide” di Antony e “Angel” di Marianne Faithfull; ma considerando che i due potrebbero anche cantare la parcella in nero di un dentista, non è proprio un gran risultato. (Danilo Di Termini)