I sopravvissuti Chieftains, guidati e spronati dall’inesauribile energia di Paddy Moloney, si confrontano con gli artisti emergenti del movimento ‘new folk’, trovando ancora stimoli dopo cinquant’anni di vera e propria militanza come ambasciatori del folk irlandese nel mondo. Non ci si stupisce se, dopo Ry Cooder, John Hiatt, i Rolling Stones, Roger Daltrey e un mondo di altri musicisti, qui il gruppo incontra, tra gli altri, Bon Iver, i Low Anthem, Paolo Nutini e i Decemberists. Nonostante questo tipo di operazione porti con sé più d’un rischio, si può affermare che l’incontro tra il nuovo e il vecchio (pardon!) funziona piuttosto bene; certo, a tratti, sembra che i giovincelli siano intimoriti dall’esperienza dei quattro bardi, che fanno un po’ i cattivi come a volte capita ai ‘ più grandi’, ma è per finta, basta uno sguardo, un cenno e la musica scorre di nuovo, fresca e antica allo stesso tempo. (Fausto Meirana)
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