Con questo disco, che completa la trilogia Thank Your Parents, gli Oneida completano anche la propria mutazione. Da rockettari rumorosi e sonicamente indisciplinati, a sperimentatori. Le quattro lunghe tracce del disco (10 minuti a capa) fanno a meno del tutto di batteria e ritmo per lasciare spazio all’incrocio di chitarra, basso, tastiere e altri ammennicoli. Il risultato è un rock senza parole, ora alieno e spiazzante, ora stranamente melodico. I più colti sapranno individuare suffissi in abbondanza per la musica di Absolute II: kraut, psych, ambient, ex-noise rock. La sostanza però, certo non consigliabile a orecchie devote al pop, è un percorso straniante e nuovo. Il passato ci ha insegnato che nessuna mutazione è irreversibile, in musica; domani è sempre un altro giorno. Ma Absolute II suona come un (buon) punto di arrivo. (Marco Sideri)
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