Ciclicamente, a partire dagli anni 60, l'Inghilterra ha il suo gruppo pop d'elezione. Da qualche anno è il turno degli AM; hanno la loro storia (nati come fenomeno internet, balzati alla ribalta dal nulla), un esordio esplosivo, una forte esposizione mediatica. Ora, al quarto disco lungo, sarebbe tempo di consolidare fama e successo con una svolta che faccia dimenticare ieri. Purtroppo, questa svolta non è Suck It And See. Suck It And See è un disco carino, un ritorno a casa dopo la trasferta USA del precedente Humbug, ma è anche un disco insipido, giocato su ballate mid tempo, con gli Smiths ipotetico riferimento, che non hanno l'impatto devastante del pop ma neppure lo spessore della miglior canzone britannica evoluta (Smiths, Kinks, certi Blur). Stanno nel mezzo, tra episodi riusciti e piloti automatici. Abbastanza per i fan. Non per i posteri. (Marco Sideri)
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