THE STROKES – Angles Hot

Non essendo mai stata fra coloro che reputano Is This It? un disco epocale, ma avendolo trovato molto carino al pari dei due successivi, non avevo attese particolari per la nuova prova degli Strokes, Angles, che esce a distanza di cinque anni dalla precedente: uno iato lungo, soprattutto per un gruppo il cui primo disco era uscito nel 2001. Nel frattempo, com'è noto, tutti i membri della band si sono dati a prove soliste con risultati non esaltanti, e stando a quanto raccontato nelle interviste la composizione/registrazione di Angles non è stata eseguita al culmine dell'entusiasmo. Com'è allora il risultato finale? Alterno a dir poco: Machu Picchu e soprattutto Under Cover Of Darkness aprono molto bene il disco, ma non tutto ciò che segue è all'altezza. Call Me Back comincia con un riff decisamente gradevole e si perde nella confusione, mentre altrove Taken For A Fool rappresenta il suono Strokes al suo meglio. Nonostante sia il primo disco composto non dal solo Casablancas, molti (You're So Right, Games) sono i rimandi al suo lavoro da solista che si ricorderà particolarmente orientato verso un suono anni '80, con meno chitarre e più sintetizzatori. Nell'insieme un disco leggero e carino, che scorre bene nei suoi neppure 35 minuti, ma che avrebbe beneficiato di una messa a fuoco maggiore. Niente di epocale, insomma. Ma, d'altra parte, nemmeno Is This It?... (Marina Montesano)