Dopo il disco dal vivo registrato in piena solitudine, il bisogno di collaborazione ha portato Cockburn alla creazione di questo nuovo disco; la violinista Jenny Scheinman (gìà a fianco del chitarrista Bill Frisell) lo affianca nella gran parte dei pezzi, e lo stesso Cockburn la indica come fonte d'ispirazione e di confronto. Nei cinque brani strumentali il 'flavour' jazzistico è quindi più presente che in passato e il violino fa da controcanto anche nelle classiche ballate del canadese. Un altro segno indicativo è la scrittura a quattro mani con la cantautrice Annabelle Chvostek, che lo accompagna nei due brani condivisi. Inutile dire che, anche se meno immediato, il disco segue la falsariga dei precedenti, testi impegnati si alternano a piccoli sketch di vita 'on the road' mentre fa sorridere, in 'Call me Rose', l'ipotesi di un surreale contrappasso con protagonista nientemeno che l'ex presidente americano Richard Nixon. (Fausto Meirana)