A volte è (anche) una questione di budget. Questa nuova fatica del rapper bianco e assai letterario Sage F ricorda da vicino un altro recente disco di simil hip hop: Plastic Beach dei Gorillaz. In entrambi su un'impalcatura di ritmo e parole si muovono ospiti molteplici e disparati. Solo che a fare compagnia ai Gorillaz c'erano Lou Reed, i sopravvissuti Clash, Bruce Willis. Qui, accanto a SF, troviamo luminari indie come Grandaddy, Modest Mouse, Sparklehorse, Calexico, oltre a qualche outsider di lusso (Yann Tiersen). La musica assorbe elegantemente la contaminazione, evitando il rischio di patchwork caotico, e rimane solidamente nelle mani del padrone di casa che, come un Eminem indipendente e un po' country, parla e scatta sui bei suoni di fondo. Unico appunto: con tali e tante possibilità si sarebbe potuto trascendere di più il genere di provenienza. (Marco Sideri)
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