Uno degli sciagurati luoghi comuni delle recensioni è quello di proclamare “disco dell’anno” (o del secolo magari) un album con mesi d’anticipo. È uno stratagemma per guardare il lettore negli occhi (virtuali) e dire: “Non sto scherzando, questo è un bel disco”. Solo che spesso suona male. E allora rinunciamoci e limitiamoci a dire che Hadestown è la migliore sorpresa dell’anno, finora. Anais, folksinger di generica bravura, costruisce con sapienza e ambizione un’opera folk, basata sul mito di Orfeo e Euridice, azzeccando, praticamente, tutto. La musica (folk, blues, gospel, marcette e cori) è varia e teatrale. Le voci (Bon Iver, Ani DiFranco, Anais e Greg Brown sono i protagonisti) perfettamente calate nella parte. L’atmosfera è quella del musical d’autore. La scrittura ispirata e solida. Insomma, per farla breve, “il disco dell’anno”. Con 8 mesi 8 di anticipo. (Marco Sideri)
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