Tell Tale Signs è l'ottavo volume nell'antologia che ha offerto sinora compilazioni di live, alternate takes, inediti accumulati da Dylan in decenni di esibizioni e incisioni; questo nuovo episodio ci porta al periodo 1989-2006, ossia tra Oh Mercy e Modern Times. La Sony-Columbia ha pubblicato l'antologia in due differenti versioni, una doppia e una tripla: è a quest'ultima che faremo riferimento in quanto il terzo disco è essenziale non meno dei primi due. Cominciamo col dire che Tell Tale Signs contiene alcune composizioni inedite, che sono ovviamente il primo motivo di interesse: in un caso almeno, Red River Shore, siamo di fronte a un brano di altissimo livello, inciso al tempo di Time Out Of Mind e inspiegabilmente escluso dalla tracklist definitiva. Fanno parte delle stesse sessions anche Dreamin' Of You e Marchin' To The City, pure molto interessanti. Ci sono poi le alternate takes, che in alcuni casi ci propongono pezzi radicalmente diversi rispetto agli originali; la preferenza in questo caso è ovviamente soggettiva, ma quel che colpisce (e che quanti seguono Dylan in concerto sanno bene) è che con Dylan non esistono 'versioni definitive': quelle in studio sono fotografie di un momento particolare, ma i brani sono lì per essere continuamente riscritti e reinterpretati, come nella tradizione musicale blues e folk da cui Dylan proviene.
Fra queste versioni alternative mi paiono da segnalare, perché davvero eccezionali, una Ring Them Bells con accompagnamento di solo piano e una notturna Can't Wait, entrambe dal terzo disco. Ci sono poi alcuni brani pubblicati in colonne sonore e dunque poco conosciuti, fra cui spicca l'epica 'Cross The Green Mountain. I brani dal vivo sono belli, anche se tutti già usciti su bootleg, e fanno solo auspicare un live completo con uno dei concerti di questi ultimi anni: c'è solo l'imbarazzo della scelta. Infine una curiosità a proposito dei pezzi con la dicitura Unreleased 1992, Miss The Mississippi e l'eccellente Duncan & Brady: sono tratti dalle cosiddette Bromberg sessions, un progetto discografico finito e poi accantonato da Dylan che, non contento del mixaggio, preferì far uscire l'acustico Good As I Been To You; speriamo che la pubblicazione nell'antologia non precluda la possibilità di averle, un giorno, nella loro interezza. (Marina Montesano)
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