Immaginate che un giorno Ry Cooder, colto di sorpresa mentre medita il capitolo secondo di Buena Vista Social Club, venga rapito da un gruppo di buontemponi che lo scaricano nel deserto con le sue corde, e il conforto del suo batterista preferito. Immaginate ancora che ai due venga imposta una dieta desertica a base di Peyotee che in agguato ci siano i registratori pronti a captare gli esiti del funghetto magico. Ne verrebbe fuori un disco come questo. Richard Leo Johnson è un geniale chitarrista autodidatta che guarda col medesimo rispetto a McLaughlin e Sam “Lightnin” Hopjkins. Bendian è un altro spiritello particolare, uno che adora le pratiche dell’avanguardia “jazz”, ma poi dichiara apertis verbis che il suo amore per la musica viene fuori soprattutto da una folgorazione per il prog rock d’antan madrigalistico dei Gentle Giant. Bella coppia. Ascoltatevi queste storie bizzarre e terragne assieme per chitarra, percussioni, oggetti e fruscii vari: vi farete un viaggio nelle fertili terre della psichedelia acustica, che sono ancora fuori dalle mappe del mainstream rock. (Guido Festinese)
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