Nato in California ma cresciuto in Canada, il ventottenne Patrick Watson giunge con "Close to Paradise" al suo secondo disco: come il primo un progetto solista, sebbene prodotto con il supporto di una band stabile e ormai affiatata. Paragonato a Jeff Buckley, Watson in realtà gli somiglia solo vagamente, per una certa affinità nella voce e per la scelta di scrittura e arrangiamenti non banali; per il resto si tratta di strade differenti: Patrick e la sua band optano per un approccio psichedelico (l'iniziale "Close to Paradise"), aiutato da alcuni campionamenti (accompagnati dal banjo nella splendida "Daydreamer"), con qualche tentazione sperimentalista, ma non privo di immediatezza (il quasi-pop di "Giver", le cadenze e le armonie di "Weight of the World") . Il pregio maggiore di "Close to Paradise" sta nella scelta di non caricare mai eccessivamente gli arrangiamenti, rifuggendo al contempo dal minimalismo noioso di certa musica americana di questi tempi. Non tutto è perfetto, ma almeno decisamente sopra la media. (Marina Montesano)
CD in vendita da Disco Club al prezzo di € 16,90.
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