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Rock Recensioni ERIC ANDERSEN - Blue Rain Live (Grappa Musikkforlag 2007)
 

ERIC ANDERSEN - Blue Rain Live (Grappa Musikkforlag 2007) Hot

ImageE’ invecchiato bene Eric Andersen, magnifico menestrello del Greenwich Village che fu, folksinger di culto in Italia, tanti anni fa, quando girava sui piatti il vinile di “Blue River” con le sue canzoni gentili e stupite, come un dono inatteso. Andersen è un signore con le idee chiare: nella sua visione nulla si nega del passato, si trae forza dal presente, si guarda avanti: del primo aspetto può essere testimonianza il recente The Street Was Always There o la coprosa meditazione di Beat Blues, del secondo la gran stagione con Danko e Fjeld: gran bei lavori, qualche volta un po’ penalizzati dalla zavorra di arrangiamenti faticosi. La terza stagione di Andersen comincia da qui, dalla semplicità compiuta e perfetta di Blue Rain Live. Al fianco c’è una band nordica conosciuta al Notodden Blues Festival, il palco è quello di un club ad Oslo stipato di gente motivata. Lui, che trentacinque anni fa aveva iniziato suonando per le strade il blues con la chitarra a tracolla, che nel ’64 si trovò ad aprire un concerto di John “Boom Boom” Lee Hooker affronta la serata con undici brani che spaziano in lungo e in largo nella carriera. La voce è un po’ stropicciata dagli anni (ma è un quid di fascino in più), la band si tiene un passo dietro, quasi timorosa di invadere la tenace fragilità delle canzoni, ma all’occorrenza trova l’unghiata blues rock che innerva di forza. Si chiude con You Can’t Relieve The Past: è vero, il passato non si può rivivere, ma, come cantava David Byron, l’ “oggi è solo il domani di ieri”. (Guido Festinese)

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