Voce e piano, una bella sfida anche se si possiede uno dei più bei songbook della musica italiana: “Perduti”, “Averti addosso”, “Il cielo in una stanza”, “La gatta”, “Come si fa”. E insieme a questi, brani che provengono dall'universo dei cantautori genovesi, da “Canzone dell’amore perduto” e “Bocca di rosa” (versione rispettosamente strumentale) di De André a “Il nostro concerto” di Umberto Bindi, da “Vedrai Vedrai” di Tenco a “Se tu sapessi” di Bruno Lauzi. Niente di nuovo direte voi? E invece no, perché Rea compie il miracolo di restituire nuova aura a canzoni che l'avevano persa nei mille piano-bar della penisola. E anche la voce di Paoli, perfettamente a suo agio nell'intimità del dialogo, scopre nuove pieghe, commoventi ed esaltanti al contempo. Musica pura in stato di grazia. (Danilo Di Termini)