Organo, chitarra, batteria: questa la formazione adottata da Jamie Saft, Nels Cline e Bobby Previte nel corso di una serie di concerti tenuti tra il 9 e il 12 maggio 2019 nello stato di New York e in Pennsylvania, ora pubblicati dalla benemerita etichetta RareNoise (in cd, vinile o in file digitale due versioni: a 16 bit/44,1 kHz o 24 bit/96 kHz). Ma se state pensando ai (meravigliosi) dischi Blue Note di Jimmy Smith in questa configurazione, siete completamente fuori strada. Sono passati più di sessant’anni e la musica non è trascorsa invano, come il titolo semplicemente ed efficacemente constata.
E ad ascoltare le furiose improvvisazioni di questi tre giganti dei loro rispettivi strumenti (per completezza Saft è anche al Fender Rhodes e al MiniMoog) la musica sembra di poterla ritrovare quasi tutta: dal rock, al dub, dal prog al blues, niente sfugge all’implacabile macchina di questo tri(tatutt)o che sembra aver assimilato ogni possibile influenza musicale per poi farla riapparire in una forma (free) jazz del tutto inedita e, soprattutto, trascinante. Certo, probabilmente dal vivo la musica di questa band risulterebbe ancora più coinvolgente: i torbidi vortici elettronici della chitarra di Cline sarebbero ancora più ipnotici, la martellante batteria di Previte ancora più incalzante, così come le tastiere di Saft avvolgerebbero l’ascoltatore nelle spire di un buco nero mentale. Accontentiamoci: anche la foto di copertina – la celebre Hubble Legacy Field, l'immagine dell'Universo di circa 13 miliardi di anni fa, ossia poche centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang – non è che una pallida replica dell’originale: ma di fronte a tanta bellezza non si può che rimanere incantati. Esattamente come di fronte a questa musica. (Danilo Di Termini)