Il quarantasettenne sassofonista di Berkeley e il pianista della Florida di un anno più giovane si frequentano musicalmente da molti anni (“Moodswing” con Mehldau nel quartetto di Redman è del 1994), ma questa è la prima volta che si incontrano in duo per un disco tratto da una serie di concerti europei del 2011. Ad aprire “Ornithology” di Charlie Parker, giocato in uno stimolante contrasto tra la fedeltà al tema di Redman e la decostruzione di Mehldau; e nella rilettura degli standard, lo splendido “In Walked Bud” di Thelonious Monk, i sedici minuti di “The Nearness of You” lirici e intensi, risiede la forza del progetto che invece perde colpi, nonostante la grande intesa tra i due musicisti, proprio nei brani originali. Sia “Always August” che “Old West” sono risolti in maniera piuttosto prevedibile se non addirittura ammiccante. Non sarebbe dispiaciuto uno svolgimento meno scontato, più audace o addirittura rischioso; così facendo “Nearness” sarebbe stato certamente uno dei titoli del 2016 e non solo un bel disco come tanti altri. (Danilo Di Termini)