Una storia di poesia, di ascolto reciproco, categoria sempre più assente in un mondo in cui tutti comunicano e nessuno tende l'orecchio, di rispetto senza alcuna velleità egotica. Eppure le due figure in questione hanno motivi sostanziosi per avere ego consistenti. Ad esempio quello fondamentale di essere musicisti grandi, grandissimi. La tromba, e qualche volta il pastoso flicorno dell'elfo lucido e passionale da un lato. Dall'altro il bandoneon delle mille risacche di Daniele Di Bonaventura, arnese ingrato e difficile da maneggiare che quando è fra la braccia giuste sprizza scintille inevitabilmente screziate di tango. E via con un incontro fra cuori e cervelli che mette in conto, tra l'altro, O que será cucito con El pueblo unido jamàs serà vencido, Te recuerdo Amanda già frequentò un altro grande senza etichette, Robert Wyatt, Non ti scordar di me e la puccianiana Quando me'n vo. Un altro piccolo miracolo sonoro dalla Penisola, ma ben assestato su coordinate planetarie. (Guido Festinese)