Dopo il live al Village Vanguard il trio del quasi sessantenne pianista di Cincinnati ritorna con un album in studio che è una sorta di prosecuzione ideale di quell’esperienza. Immutati i protagonisti (John Hebert al contrabbasso e Eric McPherson alla batteria) così come le atmosfere, all’insegna di un romanticismo jazzistico che ha in Bill Evans il suo più illustre predecessore. Due soli standard - l’iniziale “You and the Night and the Music”, riletta in un 12/8 latineggiante e la sognante "If Ever I Would Leave You" - oltre che un brano del sempre amato Monk, "Let's Cool One”. I restanti sette titoli, tutti originali e tutti seguiti da una dedica esplicativa (uno a Esperanza Spalding, uno per il contrabbassista…), confermano la brillante vena di un gruppo che pur senza strabilianti novità ci consegna un disco semplicemente bello e affascinante. Convincente. (Danilo Di Termini)