Se c’è un sassofonista sottovalutato nel mondo del jazz, questi è certamente David Sanborn. Ben venga allora questo disco del settantatreenne Hutcherson, uno dei protagonisti dell’evoluzione in senso contemporaneo del vibrafono, che per il suo ritorno alla Blue Note (con cui negli anni ’60 ha inciso alcuni capolavori assoluti) ha riunito un quartetto completato dall’organo di Joey De Francesco (davisianamente alla tromba in “Hey Harold”) e dalla batteria del bravissimo Billy Hart. Con la produzione di Don Was, il nuovo plenipotenziario dell’etichetta (noto più ai rockettari per le sue innumerevoli produzioni), i quaranta canonici minuti scorrono felicemente luminosi. Con ancora una citazione per l’alto di Sanborn capace di evocare Bobby Timmons e Monk nello stesso assolo in “Don Is”. Sfolgorante. (Danilo Di Termini)