Se c'è una possibilità che Esperanza Spalding diventi una star – sempre che non lo sia già, considerando il Grammy Award come Best New Artist vinto nel 2011 - è proprio sfruttando la sua capacità di giocare in una categoria che non è la sua. Non che la contrabbassista e cantante (anche scalza) di Portland ignori la materia; inoltre circondarsi di jazzisti autentici come Joe Lovano aiuta eccome. Ma per conquistare il grande pubblico (quello che adora il jazz alla Norah Jones per intendersi) bisogna dire di essere una cosa e farne un'altra: così, giusto presentarsi da jazz-vocalist, salvo confezionare un disco impeccabile, di altissimo livello, ma che rimanda più ai prestigiosi Manatthan Transfer anni '80 che a Billie Holiday. Niente di male, anzi, ma meglio sapere quello cui si va incontro. (Danilo Di Termini)