Virtuosistico erede della tradizione del sax alto alla Cannonball Adderley, David Sanborn non smentisce le sue radici, con il ventiduesimo album inciso da solista.
Un repertorio equamente diviso tra blues (“Baby Won't You Please Come Home”, delizioso duetto con l’organo di Joey DeFrancesco) e le atmosfere più soul alla Ray Charles (non a caso il sassofono di Hank Crafword, direttore musicale del “Genius” è l’altro suo grande riferimento), omaggiato in “Let The Good Times Roll”, con Joss Stone in grave difficoltà, e in “Hallelujah, I Love Her So” con un sorprendente James Taylor. Insomma, fatta salva qualche lungaggine di troppo e nonostante non vi sia una nota che non risuoni da almeno quarant’anni, è difficile parlar male di un disco così piacevole all’ascolto. (Danilo Di Termini)