A lungo siamo rimasti incerti se pubblicare la notizia oppure no e ancora adesso abbiamo dei dubbi al riguardo. Tuttavia la gravità del fatto, specie in questo momento in cui anche la Cei segnala l'imbarbarimento del confronto politico nel nostro paese, è indubbia, per cui eccoci qui, ancora attoniti e, dobbiamo dirlo, addolorati. Occorre intanto una premessa: all'interno di Disco Club sono accettate tutte le opinioni politiche (tutte, salvo ovviamente quelle che non piacciono al capo, ovvero a Giancarlo Balduzzi). A questo punto, anche considerando il chiaro appoggio espresso in altra parte di questo sito dal nostro maitre-a-penser Jedediah Leland al candidato roos-estremista sindaco di Milano e il fatto che la musica rock tende a essere considerata 'di sinistra', qualcuno potrebbe pensare a Disco Club come a un ambiente vetero-comunista. Se, data l'età media dei frequentatori, la componente 'vetero' è indubbia, chi osservi la vetrina del negozio non è che vi trovi sempre personaggi come Billy Bragg, Robert Wyatt,robert-wyatt-1982-1984-300468 Banda Bassotti e Severino Gazzelloni (il responsabile della breve moda italiana del flauto traverso votava per il PCI e in una foto si fece ritrarre con il pugno chiuso). Solo in un'occasione essa venne allestita in modo apertamente politico e fu quando, bene in vista, fu collocato il vinile di "Liverpool" di Frankie Goes To Hollywood. Ma perché a quel disco così poco militante veniva attribuita una valenza politica? Perché proprio il giorno prima (25 maggio 2005), nella finale di Champions League il Liverpool aveva battuto in modo incredibile il Milan, squadra il cui presidente è...
Certo, chi entri in negozio cercando il cd di Giusi Ferreri e si senta rispondere in modo brusco "non lo teniamo", può pensare: "Ma se non vendono dischi c'è di sicuro qualcosa di strano. Potrebbero essere dei terroristi. Dentro c'era gente che diceva una parola strana, 'delac', che suona proprio arabo". No, terroristi di certo no (anche se chi ascolta prog turco...), ma, come è a questo punto chiaro, l'orientamento politico dei clienti del negozio si può dire che sia piuttosto diverso da quello espresso dal paese in occasione delle ultime consultazioni politiche.

 

Stiamo divagando, direte voi, e forse avete ragione, ma intanto ci pareva necessario fornire un quadro d'ambiente anche a chi legga casualmente questa rubrica. E' altresì vero che ciò che stiamo per dire continua a riempirci di angoscia e forse non ci sentiamo ancora del tutto pronti, però a questo punto non si può più attendere oltre. Conoscendolo da anni, ritenevamo che uno dei frequentatori più assidui (e di cui anche in questa rubrica si è parlato) fosse non diciamo schierato sulle stesse posizioni estremiste di Giuliano Pisapia, ma almeno con quelle liberal di un Franceschini o di un Veltroni. E invece... ancora la mente vacilla, eppure sì, più d'uno ha sentito la frase incriminata... eppure è difficile da credere e, allora, come ultima cautela e per evitare di addolorare anche noi Monsignor Bagnasco, abbiamo deciso di non fare nomi.

 

 

salutoErano circa le cinque del pomeriggio, il nostro XY era da oltre un'ora appoggiato al banco del negozio, forse in attesa dell'arrivo di un pacco contenente qualche ristampa del suo artista preferito, E... P... La porta era aperta, quindi XY era visibile da chi passasse sotto i portici di Via san Vincenzo. Ed ecco infatti che uno sconosciuto transita di lì, lo riconosce e gli dice: "CIAO CAMERATA!" per poi allontanarsi. Il salutato si guarda intorno sperando che nessuno abbia sentito, ma nulla sfugge a Giancarlo Balduzzi che, dopo aver trasecolato un attimo, si avventa sul 'camerata', che farfuglia qualcosa del tipo 'posso spiegare tutto', prima di eclissarsi per evitare di prendere l'ennesimo cartellino rosso. Ormai è trascorsa più di una settimana e non ci sono state spiegazioni di alcun tipo; noi però non potevamo più tacere e abbiamo quindi deciso di rendere pubblica la storia evitando tuttavia che il protagonista fosse minimamente riconoscibile (nessuno di voi lo ha riconosciuto, penso; o sbaglio?). E sempre garantendogli l'anonimato, siamo pronti a ospitare qualsiasi tipo di replica da parte del nostro caro XY (o CA, tanto per mischiare le carte in tavola). (Antonio Vivaldi)


caricaturaP.S. Poco prima della pubblicazione di questo articolo, si sono presentati in negozio Ezio ed Alberto, che si è rivelato poi l'autore del saluto "ciao camerata": "Ti spiego da dove viene questo saluto; quando abbiamo incominciato a lavorare insieme (eravamo colleghi) XY (o CA?) aveva l'abitudine di salutare tutti con questo "ciao camerata". La cosa gli si è ritorta contro, perchè a un certo punto tutti noi lo salutavamo nella stessa maniera, dovunque ci trovassimo".
"Ok, ma come mai siete venuti a spiegarmi tutto questo?"
"Be', sai CA, no scusa XY, non ci lasciava più vivere per paura che tu pubblicassi sul sito l'episodio del saluto"
"Allora siete venuti a chiedermi di non pubblicarlo?"
"Nooo. Al contrario: pubblicalo!"
Promesso, ed ecco fatto (Gian)

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