Ed ecco a voi finalmente la prima puntata della' rubrica nella rubrica' dedicata ai ladri di dischi.ladri Prima di lasciare spazio ai romanzeschi ricordi di Giancarlo Balduzzi, una precisazione: sui dizionari di lingua italiana "strinato" è proposto come sinonimo di "bruciacchiato" e come termine gergale per "magrissimo". Forse per questo, a partire dagli anni '80 è divenuto una forma alternativa per "drogato", "tossico", "fatto" etc. Vi è stato tuttavia un periodo in cui strinato era colui che portava i capelli lunghi e con ondulazioni brevi ( tipo Maurizio Vandelli dell'Equipe 84) talora causate da maldestri tentativi di lisciatura. È dunque in quest'accezione coiffeuristica che il termine viene usato qui. E ora attenzione, la fosca vicenda sta per iniziare:

Nei primi anni '70 i capelli lunghi non erano certo un segno identificativo rilevante, ma se quei capelli erano 'strinati' alla maniera di Maurizio Vandelli (vedi foto sotto), chi li portava si notava di più. Un giorno, mentre scorro i vinili di Disco Club (ero ancora solo un cliente), vedo , appunto, uno strinato accanto a me che poggia una grossa busta di plastica sopra lo scaffale inferiore, dove all'epoca erano esposti i long-playing delle cantanti italiane; estrae dal loro posto i dischi di Mia Martini e, dopo averli esaminati, li ripone... Possibile che abbia visto bene? Eppure sì: non li ha rimessi al loro posto, ma dentro la busta.

Per un attimo rimango interdetto: che fare? Poi vado alla cassa da Carlo (l'allora proprietario del negozio) e gli dico: "Quel cliente ti ha fregato i dischi di Mia Martini". Lui lo blocca, guarda dentro la busta e poi torna indietro: "Hai visto male; ha solo roba sua". Lo strinato esce; io vado subito a controllare lo scaffale: i dischi non ci sono. Carlo prova un inseguimento in via S.Vincenzo; inutile, il ladro è molto più magro e veloce di lui. Ma come ha fatto? Semplice: nella busta c'era una grossa scatola di cartone vuota, lui ci ha messo dentro i dischi e poi l'ha richiusa.
Un sabato di qualche mese dopo, mentre mi trovo nel reparto oggetti regalo e libri di un grande magazzino, sento un rumore cadenzato alle mie spalle: toc, toc, toc. Mi giro e, a bocca aperta, guardo lo strinato (mai più visto da Discoclub dopo il giorno del furto) girare per gli scaffali facendo cadere nel suo solito grande sacchetto tutti gli oggetti e i libri che si trovano sui bordi. Ancora una volta la mia reazione è lenta: non faccio in tempo a guardare la commessa che già il nostro amico è sparito in strada.

strinPassano gli anni, ma dieci son lunghi, però quel ragazzo ne ha fatto di strada (forse l'ha già detto qualcun altro...): Disco Club adesso è mio. Vedo entrare una figura che mi sembra di conoscere: è magro e ha i capelli strinati, però non sono lunghi, e mi sembra troppo più vecchio del ladro che ricordavo. Ad ogni modo dico a Stefano (il mio aiutante storico): "Stai attento a quello: mi ricorda una persona che......". In realtà questo sosia comincia a comportarsi subito da amicone; viene da noi quasi tutti i giorni, parla di calcio, di musica (solo cantanti donne, attenzione), diventa insomma un habitué e continua a esserlo anche quando, dopo molti anni, Stefano lascia il negozio. Rimasto da solo a gestire l'attività, capita che in certe occasioni io mi faccia aiutare dai clienti amici o lasci comunque loro una certa libertà di movimento. Ma ecco che un giorno, mentre metto a posto alcuni cd nella zona del negozio opposta al banco, mi giro di scatto e vedo il vecchio strinato prendere furtivamente un disco; appena coglie il mio sguardo, si immobilizza e deposita ciò che aveva in mano sul banco: la figura del giovane strinato ormai va a coincidere perfettamente con quella del vecchio che ho davanti; la velocità non è più la stessa e neppure la tattica (al posto della bustona un'abbondante giacca indossata anche in agosto). I dubbi che la persona sia la stessa sono ormai pochi e si dissolvono del tutto dopo qualche settimana: entra un poliziotto, mi fa vedere la fotografia di un uomo e mi chiede se lo conosco; indovinate un po' l'aspetto: magrissimo, colorito spettrale, capelli strinati. Era stato colto in "flagranza di furto" in un megastore di dischi; messo alle strette, aveva confessato una lunga serie di furti compiuti in vari negozi di cd, compreso ovviamente il mio. La cosa fantastica è che aveva tenuto la contabilità della merce: "Ne ho presi tanti da Disco Club, tanti da Liguria Dischi, tanti da.... ecc ecc.". In questa maniera mi vengono restituiti 28 dischi spariti negli anni precedenti, ovviamente tutti di cantanti donne.Trascorre altro tempo e si arriva a tre anni fa. Era mattina e stavo mettendo a posto i cd appena arrivati dando le spalle alla porta. Sento dietro di me una grande botta sul banco. Mi giro. Sgrano gli occhi. Deve essere una visione. Un volto bianchissimo, incorniciato da capelli strinati, mi guarda e dice: "Allora, Gian, come va?". "Eh" è la mia aggressiva (come minimo) risposta."Quella cosa è tutta finita, vero?". "Eh", ripeto sempre più aggressivo. Ancora una volta mi sorprende; in un attimo è quello di anni prima: gira tra gli scaffali (prontamente bloccato), guarda le ristampe, acquista per duecento euro (in questo è diverso) dischi di sole donne (qui invece non è cambiato) e ordina alcune rarità. Da allora si presenta in negozio a cadenza regolare (l'ultima volta, tanto per non smentirsi, ha comprato una ristampa di Linda Ronstadt), ma sa bene, senza che io abbia dovuto dirglielo, che deve restare accanto alla porta e non spingersi oltre e, soprattutto, toccare solo i dischi che conta di acquistare.

Morale: ora che molti miei concorrenti hanno chiuso schiacciati dalla crisi del disco, dobbiamo essere diventati davvero forti il mio negozio e io, se anche i ladri colti sul fatto sono costretti a tornare qui se vogliono trovare qualcosa da rub... no, nel caso dello strinato intendevo dire comprare.

Ma se dovessero ricadere in tentazione?

Subirebbero punizioni corporali e spirituali da far passar loro per sempre la voglia di violare la legge. Quella di Disco Club, ovviamente.

Quali punizioni?

Ovviamente il ladro verrebbe ripetutamente colpito con il polistirolo dall'anima di ferro e poi costretto ad ascoltare una lunga e dotta dissertazione (con ascolti correlati) sul Progressive in Asia Minore a cura del mio cliente Luciano S.

(Antonio Vivaldi)

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