Ammettiamolo; questa rubrica, nata con vaghe pretese sociologiche, ha quasi subito preso una piega ilare, se non proprio cialtrona. Per una volta, e per motivi nobili, val la pena ritornare all'intenzione originaria. Lo spunto ci viene dato da quanto avvenuto in occasione del quarantacinquennale di Discoclub: 19 dicembre 2010, una giornata climaticamente tremenda. Viene da pensare: "Che disastro; non ci sarà nessuno". Invece per tutto il pomeriggio il negozio è stracolmo, al punto da rendere faticoso muoversi al suo interno ("perché nel tempo i clienti sono ingrassati," dice un cinico) e anche il set fotografico 'cliente + disco' di Alberto Terrile e dei suoi allievi è gettonatissimo a dispetto del gelo. La cosa più affascinante è certamente l'atmosfera, chiassosa, cordiale, serena. Il mondo visto da Discoclub (e quello dentro Discoclub) sembra, magari per poco, magari illusoriamente, un gran bel mondo gentile e rassicurante, cosa non da poco dati i tempi e i costumi. Trattandosi de l giorno del derby Sampdoria-Genoa abbondano le sciarpe blucerchiate e rossoblu tranquillamente mischiate nel nome di Paul Weller, degli Arcade Fire e delle orami classiche ristampe 'delac'. Avevamo detto nella puntata precedente che, a causa dell'anniversario di Discoclub, la stracittadina era stata posticipata. Esagerati? Sì, ma per difetto, visto che il protrarsi dei festeggiamenti balduzziani (e non il maltempo, come da fonti ufficiali) l'ha fatta addirittura rinviare. L'ultima, doverosa, citazione è per il nostro eroe Carlo A, pluricitato in questa rubrica, che ha nobilmente preso ferie dal lavoro per essere presente al grande evento e farsi fotografare con My Generation degli Who, uscito, guarda caso, proprio il19 dicembre 1965! (Antonio Vivaldi)

Nelle foto a sinistra Alberto e Pandafritz (foto Matteo Cosulich), a destra Dario con El Demonio Azul ( foto Matteo Casari)

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