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Forse dev'essermi sfuggito qualcosa, ma mi sembrava di ricordare che le canzoni di Sanremo non potessero essere fatte ascoltare in anteprima, pena l'inesorabile squalifica. Il motivo è evidente: l'ascoltatore con il suo giudizio potrebbe influenzare l'esito della competizione.fabio-fazio Ma qualcosa è cambiato, il mondo della comunicazione è sempre più esigente e il Festival – forse perché un po' schiacciato dalle concomitanti elezioni – deve trovare un modo per far parlare di sé. Così sabato 26 gennaio Gino Castaldo può annunciare su Repubblica: “ecco le 28 canzoni in gara: un'edizione con musica di alta qualità. Due brani per ogni cantante in gara: uno sarà escluso. Noi li abbiamo sentiti in anteprima”. E allora, dopo l'inevitabile ringraziamento (chiamiamolo così) per l'esclusiva (“La vera notizia, quasi da lasciare sgomenti, è che la media qualitativa delle canzoni è sorprendentemente alta...Certo la presenza di Fabio Fazio e di Mauro Pagani lasciava già presagire qualcosa del genere”), per non lasciare dubbi il buon Castaldo, insieme ai Noi di Repubblica, stila addirittura la classifica con tanto di voti: vince Elio, secondo Gualazzi, terzi gli AlmaMegretta. A chiudere il triste elenco i Modà e Annalisa Scarrone che, chiunque essi siano, potrebbero e con qualche ragione, lamentarsi di questo giudizio. Ma stiamo parlando del Festival di Sanremo, non mettiamoli alle strette, “che politica, che cultura, sono solo canzonette”.

 

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