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XL, il mensile musicale di Repubblica, ha recentemente inaugurato una nuova rubrica – Alta fedeltà, vi ricorda qualcosa? - alla ricerca di quei negozi di dischi che ancora resistono: ad aprire la rassegna, con tanto di video-intervista al proprietario sul blog del giornale, l'Elastic Rock di Roma. Un tempo una simile iniziativa avrebbe avuto dimensioni gigantesche: ogni quartiere aveva più di un negozio di dischi ai quali si aggiungevano i reparti musicali dei supermercati (ho comprato i miei primi 45 giri alla Standa e i miei primi lp di jazz, raccolte della Joker di Armstrong e la Fitzgerald, alla Rinascente) oltre ai veri e propri templi della musica nei quali si potevano trovare i dischi d'importazione,mix147 che costavano di più, si sentivano meglio (ma questo l'avremmo scoperto solo dopo) e soprattutto avevano il fascino di farti sentire un po' più vicini all'America. Oggi in capo a una dozzina di numeri la rubrica di XL sarà bella che finita, ma il fascino del negozio di dischi resiste, anche solo nei ricordi di chi oramai non ci entra da anni. Se n'è accorta la letteratura, che già da tempo ha infarcito le sue pagine di protagonisti che ascoltano dischi rigorosamente in vinile; e se ne sono accorte anche le case editrici, tanto che negli Stati Uniti (dove sono avanti di qualche anno, si sa, e quindi è solo questione di tempo) per il lancio del nuovo romanzo di Michel Chabon (scrittore, saggista, sceneggiatore e fumettista, vincitore del Pulitzer per la narrativa nel 2001 con il romanzo "Le fantastiche avventure di Kavalier & Clay") l'editore Harper sta travestendo una libreria di Oakland come un negozio di dischi usati. Dal 2 al 14 settembre la libreria diventerà lo store Brokeland Records del romanzo, venderà dischi jazz, avrà insegne, sacchetti, bollini con il marchio e una pagina web (non si parla di commessi, né di un ipotetico proprietario: saranno autentici o impersonati da attori?). In attesa dell'uscita di "Telegraph Avenue" prevista per l'11 settembre (come il nuovo Dylan, le Torri Gemelle sono solo un ricordo?) chi ha voglia può scaricare dal sito della casa editrice un sampler con una canzone appositamente scritta per il libro, un video e alcune illustrazioni originali (bisogna avere un Kindle reader o iBook). Insomma, siamo già al momento in cui il negozio di dischi (jazz, per di più) è roba da museo, un ambiente da ricostruire, un posto dove il nonno potrà portare il nipotino all'uscita dall'asilo e raccontargli sognante di quando lui da giovane andava proprio in un posto uguale a quello a comprare dei dischi neri e rotondi e con delle grandi e belle copertine; e a chiacchierare con gli altri clienti, di musica, di calcio, di sport, di politica. E il nipotino potrà rispondere con voce sognante: "mi piaccion le fiabe, raccontane altre".

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