01 Novembre 2009
|DISCO MIX a cura di Jedediah Leland
la musica che ci pare e piace
Per molto tempo parlare di “Piano Solo” in Italia significò evocare le oscure trame che stavano dietro il progetto di colpo di stato militare dell'estate del 1964; poi la storia ha fatto il suo corso e il riferimento è tornato al jazz (in fondo uno dei progenitori, il ragtime, non prevedeva altro strumento che il pianoforte). Così, fino al 1975, ogni virtuoso della tastiera, ad un certo punto della sua carriera si sentiva in dovere di incidere un disco in solitudine; dal 24 gennaio di quell’anno, in seguito al celeberrimo “Koln concert” di Keith Jarrett, l’accezione andò spostandosi verso l’esibizione improvvisata dal vivo, a metà tra il tormento e l’estasi. Passano gli anni e dal Minimalismo americano prima (Philip Glass, Steve Reich, Terry Riley) e quello europeo dopo (Michael Nyman, Arvo Pärt, Wim Mertens), complice il ritorno in classifica proprio del “Koln concert” inserito da Nanni Moretti a commento del primo episodio di “Caro diario”, ecco spuntare in Italia un “pianosolismo” a metà tra il contemplativo-filosofico e il dolciastro-sentimentale: esponenti di spicco, in una classificazione che non si addentra in differenze e meriti, Ludovico Einaudi (a Genova il 4 dicembre), Giovanni Allevi (in predicato di arrivare a primavera), Cesare Picco. Giovedì 29 ottobre per la prima volta anche Stefano Bollani ha interamente improvvisato nell’infelice acustica della sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale: il concerto avrebbe potuto essere lo spunto per un parallelo con l’esibizione di Wim Mertens prevista a Milano il 31 ottobre, se questa non fosse stata annullata. Impossibilitati ad ascoltare le quasi tre ore del nuovo Keith Jarrett, “Paris/London Testament”, non resta che attendere la prossima occasione per tentare una ridefinizione del concetto di “Piano Solo”. Sempre che nel frattempo, complice una sentenza poco gradita, qualcuno non faccia tornare d’attualità il significato con il quale abbiamo aperto l’articolo. E allora chissà se per questo sito ci sarà ancora spazio…
(Per evitare illazioni segnalo che questo articolo è stato inserito domenica 1 novembre...)
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