ImageDISCO MIX a cura di Jedediah Leland

Spengiti, spengiti, breve candela!

Quando lasciò Ascoli, se ne andò “intraprendendo un sentiero puntellato da giovinezze rimandate e sofferenze interiori”; così ha detto Giovanni Allevi e non abbiamo motivo di dubitare delle sue parole. Ha anche detto che ha ricevuto la medesima violenza “riservata a tutti quelli, da Verdi a Bernstein, che avevano provato, passando per il cuore, a rivoluzionare sistemi che di sommovimento, innovazione e respiro, avevano assoluto bisogno”. Per capirlo gli è bastato andarsi a rileggere “che cosa dissero a Puccini, le critiche feroci a una sinfonia di Mozart”. E noi gli crediamo. A Uto Ughi, che ha disapprovato la scelta del presidente Schifani di invitarlo a dirigere il concerto di Natale al Senato, definendolo “modestissimo musicista“, ha risposto che nei suoi panni sarebbe stato “più cauto”: ”non conoscendomi, non sapeva dell’enorme seguito che ho soprattutto da parte del pubblico giovane”; fortunatamente “da un punto di vista psicoanalitico ho superato tutto ed è molto bello perché adesso non mi ferma più nessuno”. ImageSi considera un simpatico megalomane: d’altra parte il ministro Frattini gli ha conferito un premio perché “su un campione di ottocentomila giovani, è risultato il riferimento delle nuove generazioni”. Ma dopo anni di stenti oggi non è un uomo ricco: ”Il mio disinteresse per il denaro è totale. L’organizzatore dell’ultimo concerto è scappato con l’incasso. Poco prima di scappare però mi ha abbracciato con le lacrime agli occhi, ringraziandomi”. Non ha nemmeno assicurato le sue mani, anche se ha fatto telefonare a un’importante agenzia di Londra, “ma loro, che mi conoscevano di fama, hanno risposto che, in realtà, bisognerebbe assicurare il cervello”. Ed è facilissimo credergli, perché Giovanni Allevi è uomo sincero. E ha anche detto che “il giorno in cui collaborerò con altri musicisti è perché non avrò più niente da dire”. Anche noi non diciamo più niente, così il resto è silenzio.
(Si ringrazia William Shakespeare; i virgolettati sono estratti da due interviste rilasciate all’Unità il 20 e alla Stampa il 27 luglio 2009)

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