Ci sono gruppi per i quali è possibile mettere le canzoni -tutte- in un sacchetto, scuotere, sorteggiare e ritrovarsi tra le mani -nelle orecchie- lo stesso identico pezzo. Eppure quei gruppi sono, nei casi più fortunati, tutt’altro che ripetitivi. Sono gruppi con (una) grande personalità. Guarda i Ramones, guarda gli Arab Strap, guarda i Sleaford Mods. I SM sono un duo, inglese quanto il tè delle 5, che, rispettivamente, parlano al microfono (James W) e mettono ritmi sotto le parole (Andrew F). I SM fanno un musica proto (proto punk nello spirito; proto rap nelle tirate al microfono; proto elettronica nei battiti sintetici; proto blues nel passo scheletrico) e la fanno da maestri (tanto la materia l’hanno inventata loro). Key Markets è una quasi copia dei precedenti due dischi lunghi, e menomale; che quel po’ di attenzione raccolta dal precedente Divide And Exit avrebbe potuto dare alla testa ai 2. Evidentemente, non sono i tipi. (Marco Sideri)