La celebrazione di una città come Gerusalemme, città santa, ma difficile per l’incrociarsi di religioni e di conflitti è alla base del progetto Café Jerusalem, scritto per il teatro da Paola Caridi con le musiche del gruppo pugliese dei Radiodervish formato dal palestinese Nabil Ben Salameh e da Michele Lobaccaro; il gruppo è sulla scena da quasi vent’anni, considerando che il secondo disco degli Al Darawish, dai quali il gruppo deriva, già si chiamava ‘Radio Dervish’(1996), attraversando fasi alterne, con dischi virati verso un pop raffinato ma un po’ algido come ‘L’ immagine di te’ o ‘Humans’ alternati a colonne sonore e album decisamente sbilanciati verso la musica del versante mediorientale del mediterraneo come ‘Lingua contro Lingua’. In ‘Café Jerusalem’ viene ovviamente utilizzato quest’ultimo registro, partendo dalla storia di una donna araba, Nura, che s’intreccia con la vita quotidiana della città; amori impossibili, canzoni e passioni nel crogiuolo multietnico dei bazar. Come al solito bellissime le melodie e la voce flautata di Nabil, ariosi gli arrangiamenti e, su tutto, l’oud e le altre corde maneggiate con sapienza e gusto da Adolfo La Volpe. (Fausto Meirana)