Come l’altro ottimo e contemporaneo ritorno (quello dei They Might Be Giants) il nuovo disco dei Violent Femmes è un album ingenuo e arzillo inciso da veterani navigati. Mica facile, fare cose del genere: spesso è il mestiere che detta le regole, dopo anni di musica. Invece qui versi come “Posso essere questo o quello / Posso tirare fuori un elefante dal cappello” suonano sorprendentemente speranzosi. La scintilla che anima le canzoni è impalpabile ma potente. We Can Do Anything è (di gran lunga) la miglior cosa che i VF incidono dalla fine degli anni 80. Musicalmente, il discorso è il solito: folk, pop, punk, frizzi, lazzi, ritornelli appiccicosi (Memory, Travel Solves Everything) e romanticismo scalcinato (Foothills, Untrue Love). Alla fine del disco uno è di buon umore. Capite l’importanza della cosa? Di. Buon. Umore. Di questi tempi: manna dal cielo. (Marco Sideri)