Il nuovo disco di James Yorkston è una bella sorpresa; durante una tournèe in Svezia il cantautore scozzese ha incontrato un gruppo di musicisti particolarmente entusiasti della sua musica. A farla breve, in quattro e quattr’otto (forse con la complicità di qualche birra svedese) si sono materializzate delle session, prima senza un vero obiettivo, poi più centrate ed efficaci. La Second Hand Orchestra, un vero e proprio propulsore acustico, si rileva un vero toccasana per le otto canzoni di Yorkston, come al solito brani piuttosto semplici a cavallo tra folk e canzone d’autore. L’effetto globale di The Wide, Wide River è paragonabile alla ventata di freschezza che giunse, per i Waterboys, con Fisherman’s Blues e la “sbandata folk”. Tutto ciò grazie agli arrangiamenti di Karl-Jonas Winqvist e al violino di Ulrika Gyllenberg. Da non perdere l’edizione LP, uno splendido vinile verde decorato da meravigliosa copertina disegnata dall’artista londinese John Broadley. (Fausto Meirana)