La sinfonia n°3 del compositore polacco Henryk Górecki è una delle più celebri del cosiddetto 'minimalismo sacro', corrente che annovera tra i suoi adepti musicisti come l'estone Arvo Pärt e il georgiano Giya Kancheli, solo per citare i più famosi anche in ambito non specialistico. Ma quello che la rende davvero unica è il fatto che in una versione incisa nel 1992 dalla London Sinfonietta diretta da David Zinman, con la soprano Dawn Upshaw, il disco vendette milioni di copie, entrando nelle classifiche ‘generali’, cosa mai accaduta per un album di musica classica. Questo per dire che Beth Gibbons ha deciso di confrontarsi con una sorta di monumento della musica contemporanea, oltre che con la direzione di Krzysztof Penderecki, compositore a sua volta e uno dei numi tutelari del Radiohead Jonny Greenwood.
La questione è resa poi ancora più complessa dal dover adattare il suo intervento alla voce di contralto per tacere del dover cantare in una lingua, quella polacca, non certo tra le più semplici. Composizione in tre movimenti intensa e struggente, la Sinfonia n°3 (detta anche Symphony Of Sorrowful Songs) è dominata da tonalità basse e scure alla quale la voce di Beth Gibbons, altrettanto dolente ed emozionante, si adatta perfettamente. L’ascolto del disco (registrato live il 29 novembre 2014 al National Opera Grand Theatre di Varsavia) regala davvero un’esperienza unica, al patto di volergli dedicare la giusta attenzione e concentrazione. (Danilo Di Termini)