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Inviato da Danilo Di Termini 15 Febbraio, 2010
![Marco Sideri](https://discoclub65.it/images/comprofiler/tn66_4b6e85b004a87.jpg)
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Il termine sopravvissuto è utilizzato con estrema disinvoltura per indicare chiunque venga (artisticamente) da un’altra epoca. Nel caso di Gil Scott-Heron, tuttavia, l’impiego è totalmente giustificato. Voce rap prima che il rap nascesse, Gil viene dagli anni 70, quando parlava/cantava su sfondi percussivi e grossomodo jazz. La sua The Revolution Will Not Be Televised resta oggi una canzone simbolo di quei tempi, senza aver perso la sua rilevanza. Negli ultimi tempi, però, Gil non si è goduto i diritti al sole della Florida: dipendenze, carcere e malattia hanno accompagnato la sua strada. I’m New Here è un ritorno (13 anni dal disco precedente) dolente: la voce più roca e vissuta, gli sfondi rarefatti e sinuosi. Si sfiora il blues, si carezza persino il folk, abbondano intermezzi e frammenti vari. Un disco “difficile”, forse, ma anche intenso come pochi.(Marco Sideri
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