Temevo questo disco. Forse lo temo ancora. Rinchiuso in una sala della EMI Italia, in un pomeriggio pre-estivo, ascolto le tracce di “Hail To The Thief” con una apprensione sempre crescente. Ho letto da qualche parte che si tratta del lavoro più solare di Yorke e amici, e invece l’inizio del cd non lascia scampo alla depressione per l’ascoltatore.
Intorno a me tutti ridono: “È quasi vacanza, senti che suoni rotondi, senti la chitarra, senti i testi…” certo, titoli come “We Suck Young Blood” o “Wolf At The Door” sono davvero un vortice d’allegria. Meno male che arriva il singolo, “There There”, davvero opprimente, al cui ascolto mi accascio quasi senza vita sulla sedia: il cd è un altro capolavoro, ma non aiuta a sorridere, se si ha il disperato bisogno di farlo. Depression is fashion, perdonatemi il grecismo… (John Vignola)