La strana grandezza dei Blur, sempre incerti fra attrazione e repulsione nei confronti della celebrità, trova nuovo riscontro in “Think Tank”. C’era qualche preoccupazione per un gruppo di cui molto poco si era sentito nei quattro anni trascorsi dall’aspro (e bello) “13” e che aveva patito il commiato del tormentato e geniale Graham Coxon . Anche l’avventura di gran successo di Damon Albarn insieme ai Gorillaz faceva temere una perdita d’interesse da parte del cantante per la sua storica creatura.
A dispetto dei timori, il risultato è una fascinosa e caleidoscopica indicazione di metodo per un possibile soul bianco del ventunesimo secolo, in bilico fra eccitazione (“Crazy Beat”), deragliamento (“Brothers And Sisters”), paranoia (“We’ve Got A File On You”) e frammenti di serenità (“Caravan”). Tutto permeato della consueta, salutare ironia. (Antonio Vivaldi)