Questo disco è il risultato di cinque anni di viaggi, meditazioni ed esperimenti di PJ in giro per il mondo. Già nel 2011 Miss Harvey parte per l’Afghanistan con il fotografo Seamus Murphy; l’idea è seguire la guerra fino ai giorni nostri, dopo l’esercizio di revisione storica di Let England Shake (2011) sui campi insanguinati della prima guerra mondiale. Da lì, viaggi in Kosovo, America, eventi, libri, video e anticipazioni che prendono, oggi, forma, finalmente, di disco. Disco che rimane fedele al linguaggio (elettrico, melodico, diretto) del precedente, semplificando la formula e riducendo all’osso i suoni. PJ H oramai padroneggia l’arte di scrivere canzoni; queste qui sono un ideale punto d’incontro tra certe sofisticazioni recenti e il suono viscerale dei celebrati esordi (torna qua e là persino una personale ipotesi blues). Un (altro) gran bel disco. (Marco Sideri)