I canadesi Timber Timbre, guidati dalla profonda voce di Taylor Kirk, cercano (e trovano) in Hot Dreams, un linguaggio leggermente meno lugubre rispetto al precedente sforzo discografico, Creep On Creepin’ On, senza però cedere a compromessi con la qualità o l’originalità dei brani; certo, il timbro vocale del leader suggerisce paragoni con i Tindersticks o con Nick Cave ( e, per la verità, anche con artisti quasi esoterici come Tim Hardin e Fred Neil), però i curatissimi arrangiamenti e le atmosfere sonore riescono a scacciare i cattivi pensieri. In particolare evidenza, da questo punto di vista, i serpeggianti sassofoni di Colin Stetson e i molteplici ‘aggeggi’ sonori, tra cui un misterioso ‘Marxophone’ maneggiati piccolo ensemble di musicisti che ampliano l’originale trio di Taylor Kirk, Mika Posen e Simon Trottier. (Fausto Meirana)