Dopo il grande successo in patria con ‘Dýrð í dauðaþögn’ , il cantautore islandese Àsgeir Trausti, non senza motivo e con un certo sollievo da parte nostra, ha pensato bene di tradurre e cantare l’intero album in inglese, facendosi aiutare dall’ americano John Grant (Queen of Denmark, Pale Green Ghosts). Àsgeir, come ha scelto di chiamarsi professionalmente, ha una voce che sale spesso in un falsetto ricordando lo stile di Justin Vernon/Bon Iver, anche se gli arrangiamenti, molto vari, lo fanno distinguere dal barbuto collega americano; i fiati di ‘In The Silence’, per esempio, ricordano il Beirut di Riptide, oppure basta una semplice chitarra acustica a riempire lo spazio sonoro. Naturalmente anche il ritmo fa la propria parte, come nella danzereccia Kings and Cross, intreccio meticcio ma riuscito tra gli Everything but the Girl di Missing e i Kings of Convenience o nell’impetuosa e appropriatamente battezzata ‘Torrent’. (Fausto Meirana)