Il tempo passa e t’imprigiona nelle definizioni. Non c’è musicista, bravo o cattivo, che sfugga a questa regola. Gente con carriere lunghe come Howe Gelb è come un ristorante di fiducia. La clientela affezionata andrà sempre a casa perlomeno non schifata. Quindi, seguaci di Howe: The Coincidentialist è morbido e melodioso, coerente con l’ispirazione del Padrino di Tucson. Accomodatevi. Badate, però, che qui restano sopiti gli istinti più sotterranei (il recentissimo The Dust Bowl, registrato da solo e venduto via internet) e s’incontra una produzione lieve e, tutto considerato, pop (il pianoforte, e non la chitarra, fa la parte del leone). Ospiti prestigiosi (il disco si apre con un duetto Howe/Bonnie P Billy) fanno il resto. Quindi, chi di Howe non è seguace: iniziare l’esplorazione da qui potrebbe non essere una cattiva idea. (Marco Sideri)