Che ne è dei ragazzi-prodigio? Non tutti riescono, come Jody Foster, a passare dalla notissima pubblicità di un abbronzante, in età pre-scolare, al dottor Hannibal Lecter nel seguito di carriera. Più spesso i r-p sono stelle comete. Brillano, spariscono, e vengono dimenticati. Quando va bene. Quando va male: brillano e poi vengono impallinati da derisioni costanti fino alla sparizione. Gli Strokes hanno inchiodato gli anni 2000 con due dischi di recupero rock formidabili, e poi sono stati impallinati. Comedown Machine è il terzo disco della fase due e, per la prima volta, non insegue i fasti di gioventù. Né si sbrodola in troppi minuti e troppe influenze. Semplicemente fa altro: incorpora falsetti, ritmi e nostalgie anni 80 nei pezzi; recupera concisione e entusiasmo; indovina in pieno la copertina. Non è molto, dite? Vero. Ma neppure poco. (Marco Sideri)