Ha avuto una vita, la bella cinquantenne Gauthier, che ci vorrebbe Corman McCarthy a raccontarla, in tutta la sua tragicità. Non indulgeremo perciò in particolari strappalacrime, per questa fiera icona del movimento lesbo, che quando imbraccia una chitarra e si mette al collo un'armonica, e poi con piglio assertivo attacca uno dei suoi brani sembra la risposta femminile a Joe Henry o Greg Brown. Sta di fatto che questo è il primo "live" della carriera, presa diretta dal Blue Rock di Austin, un tempio dell' "americana". Gauthier ha al fianco il violino straziato ed aspro di Tania Elizabeth, e qualche sprazzo di percussioni di Mike Meadows. Quanto basta a rendere ancora più potenti canzoni che entreranno in un classico songbook del futuro. La voce stropicciata dagli anni e dagli eccessi è ancora più bella, ora che Gauthier sa come dosare le cose. E questo cd fa da punto a capo per una vicenda ancora, per nostra fortuna, tutta in divenire. (Guido Festinese)