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Gli YYY, capitanati dalla pin up alternativa Karen O, arrivati al secondo disco decidono di raffinare un pochino il tiro acerbo dell’esordio (spuntano qualche pianoforte e qualche ballata) senza tradire l’insolenza rock che li aveva fatti notare in prima battuta. Il risultato è tutt’altro che scarso, e l’album scivola via egregiamente. Se cercate il disco immortale, quello che dura in eterno, sia detto chiaro, guardate altrove, ma se vi accontentate di un’avventura di lusso, accomodatevi tranquilli. (Marco Sideri)