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Si pensi a “Jesse”, che gioca a scomporre “Jailhouse Rock” sostituendone il riff con rumori di esplosioni, ma tutto l’album vuole costruire un immaginario fatto di suoni bizzarri come quello della tubax, un enorme sassofono,o di percussioni improvvisate come una scatola di legno coperta da bidoni per i rifiuti. Semplicemente un capolavoro,una precisa dichiarazione d’intenti da parte di chi ha ormai scelto di abbandonare qualsiasi logica di mercato. (Andrea Tassistro)