Un artista ingombrante, autodistruttivo, litigioso ed eccessivo ma geniale; il percorso musicale e personale di John Martyn (1948 – 2009) può essere condensato in questi cinque aggettivi, senza offenderne la memoria. Questo doveroso tributo, certo, gli sarebbe piaciuto parecchio. Pochi grandi nomi, intanto: David Gray, Beck, Robert Smith e l'amico Phil Collins, ma tante buone versioni, una trentina , con scelta anche rischiose e difficili. Una buona metà tratta dai dischi più o meno folk-rock (includendo anche One World nella definizione) e il resto tratto dal più incerto e confuso repertorio elettrico. Bellissima la 'Solid Air' di Skye (Morcheeba), ma anche Robert Smith (Small Hours), Cheryl Wilson (You Can Discover) e Paolo Nutini (One World) si fanno notare. Tra i partecipanti anche Joe Bonamassa, Beth Orton, Vashti Bunyan e molti, molti altri. Come va di moda ultimamente, l'accompagnamento originale alla chitarra di John Martyn è stato utilizzato come base per alcuni brani e, piaccia o no, si sente. (Fausto Meirana)