Volendo i Guillemots si possono considerare degli Arctic Monkeys più eclettici o degli Hard-Fi meno anni ’80, giusto per citare due nomi alla moda. E alla moda è ormai anche il quartetto guidato da Fyfe Dangerfield, arrivato a un passo dall’aggiudicarsi il Mercury Music Prize 2006 (vinto proprio dagli Arctic Monkeys).
L’album d’esordio “Through The Windowpane” sceglie la carta della varietà e parte in tono finto dimesso con le atmosfere alla David Gray di “Little Bear” salvo cambiare le carte in tavola nel giro di due pezzi con lo swingante singolo “Trains To Brazil” per poi muoversi in una sorta di pop sperimental-orchestrale a metà fra Coldplay e Flaming Lips (“Through The Windowpane”). Bravi ma presuntuosi, i Guillemots devono ancora imparare a distinguere fra intensità (“We’re Here”) e piagnisteo (“Blue Would Still Be Blue”). (Antonio Vivaldi)