In omaggio al chitarrista Jack Rose, recentemente scomparso, nel suo quarto lavoro solista Thurston Moore abbandona le sonorità più aspre per regalarci un disco che sembra un affresco intimista, un percorso che rilegge le venature più unplugged dei Sonic Youth (Circulation) e contamina il folk neo-psichedelico in stile Espers con arrangiamenti mai banali. L'influenza più diretta è senza dubbio quella di Beck, qui in veste di produttore, che nel 2002 con l'album Sea Change aveva esplorato le stesse possibilità espressive. A rafforzare il legame tra i due artisti interviene anche il batterista Joey Waronker che, oltre ad essere un assiduo collaboratore di Beck, compare dietro ai piatti in grandi band della scena alternativa, dagli Smashing Pumpkins di Adore ai R.E.M. di Up, ma innegabilmente in questi "pensieri demoliti" c'è qualcosa in più. Sarà il quieto violino di Samara Lubelski o le interessanti variazioni che trasformano ogni canzone in piccoli scorci di una New York tranquilla vista dalla finestra di un albergo. Un disco forse non imprescindibile ma comunque piacevole da ascoltare in un giorno pioggia. (Elena Colombo)
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