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Rock Recensioni FLEET FOXES – Helplessness Blues
 

FLEET FOXES – Helplessness Blues FLEET FOXES – Helplessness Blues Hot

FLEET FOXES – Helplessness Blues

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Titolo
Helplessness Blues
Anno
Casa discografica

Come fare un excursus della musica folk americana degli ultimi quarantenni? Come cercare di collegare e mettere in comunicazione la rivoluzione musicale della fine degli anni sessanta, inizio settanta, con le sonorità più moderne e dinamiche dell’indie del nuovo millennio? I Fleet Foxes si sono posti questa domanda e, dopo il successo planetario e la ribalta seguita all’omonimo debutto del 2008 provano a interpretare a modo loro un percorso lungo mezzo secolo, incontrando i Byrds, Brian Wilson Electric Prunes o John Fahey solo per citarne qualcuno, come ammesso da loro stessi. E così in una selva di strumenti dei più disparati (si va da tremule hawaiane a campane tibetane), Robin Pecknold e compagnia riescono a regalarci un insieme di ballate oniriche frutto dell’incrocio tra una perfezione certosina e una deriva creativa neohippie senza schemi. (Giovanni Besio)

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FLEET FOXES – Helplessness Blues
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FLEET FOXES – Helplessness Blues

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Voto medio dell'autore: 2 user(s)

Giudizio complessivo 
 
82  (2)

 
FLEET FOXES – Helplessness Blues 2011-05-09 19:15:46 Ida Tiberio
Giudizio complessivo 
 
90
Ida Tiberio Opinione inserita da Ida Tiberio    09 Mag, 2011
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E’ possibile essere saldamente ancorati al passato con stravaganza e originalità?
Ebbene sì, sembrano sostenere a gran voce i Fleet Foxes, una delle band più gioiosamente “anomale” che la città di Seattle abbia regalato al resto del mondo negli ultimi tempi. Con il cuore e la mente rivolti a Crosby, Stills, Nash & Young, ai Fairport Convention e ai Beach Boys, i Fleet Foxes danno vita ad una bella favola musicale folk-rock affascinante ed onirica. Montezure, Battery Kinzy e la splendida Someone You’d Adore, sono piccoli gioielli d’armonia vocale e di poesia. E che dire della bellezza ancestrale di The Strine/An Argument? Ben poco, se si esclude l’invito a seguire il flusso accattivante e magico delle sue note. Helplessness Blues è un album semplice e barocco, antico e moderno, ricco di piacevoli contraddizioni. Da ascoltare e riascoltare.

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FLEET FOXES – Helplessness Blues 2011-05-03 19:56:11 Giovanni Besio
Giudizio complessivo 
 
74
Giovanni Besio Opinione inserita da Giovanni Besio    03 Mag, 2011
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Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

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8  (1)
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FLEET FOXES – Helplessness Blues 2011-05-13 16:41:37 Marco Maiocco
Giudizio complessivo 
 
8
Opinione inserita da Marco Maiocco    13 Mag, 2011

"Helplesness Blues" è un lavoro complesso e curato, che si presenta come una sorta di riedizione in chiave folk del "Pet Sounds" di Brian Wilson e i Beach Boys, con a tratti andature alla Crosby, Stills & Nash. I Fleet Foxes provengono da Seattle, ma nulla o quasi conservano di quell'uggiosa città industriale all'estremo nord della costa ovest statunitense, culla e simbolo del grounge. Il loro è un moderno folk-rock, aperto e luminoso, dalle profonde venature californiane, molto in sintonia con le nuove tendenze acustiche della Bay Area di San Francisco. Non mancano ovviamente riferimenti alla psichedelia che fu e in un passaggio preciso e assolutamente visionario, in chiusura del decimo brano dell'album, folk, rock, psichedelia e jazz trovano una sorprendente e inaspettata ricapitolazione. Marco Maiocco

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