Una nave scassata in partenza per il Congo, un leone che attacca senza preavviso, la giungla dove "il calore rende pazzo un uomo sano", il generale MacArthur, una prigione "sul fondo del mondo", la voglia di tornare, le prime ore del mattino. Questi alcuni dei luoghi e personaggi e sentimenti che abitano il blues della giungla di JW Stoneking. Esordiente australiano, anche se il disco sembra vecchio di decenni, JW arruola blues, calypso, gli ottoni della Louisiana e il batterista dei Dirty Three per il suo viaggio strano e, a noi, rimane una collezione di pezzi scritti magnificamente e arrangiati con gusto essenziale, sulle ossa di banjo e chitarra. Certo l'ombra lunga di Mr Tom Waits accompagna l'ugola ruvida di JW e mille tradizioni incrociano la via delle canzoni. Ma Jungle Blues rimane in qualche modo fresco e originale. Una perla nera. (Marco Sideri)
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