Torna Little A, moderna chanteuse. Ha cominciato nel 2006 con Songs From The Coal Mine Canary (prodotto da Antony), dando una svolta inaspettata ad una carriera di musicista e performer che dura da molto e ha portato Annie a collaborare con talenti disparati e multiformi (Crass, Current 93, Marc Almond). Nella sua ennesima giovinezza, Annie è cantante fatale, fumosa, impigliata nei tasti del pianoforte di Paul W in bilico tra cantina jazz e scantinato new wave. Rispetto a Songs… e al successivo album di cover (2008) quest’album è più corposo e, in certo modo, rock. Ma sono sempre l’atmosfera da notte tarda e la suggestione della ballata a reggere il disco. Una tournée al fianco di Baby Dee (già programmata per la fine dell’anno) dovrebbe consolidare ulteriormente il profilo di questa “Regina del cabaret post moderno” (parole del suo sito). (Marco Sideri)
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