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Per noi non può che essere una buona notizia il ritorno di Ed Harcourt: cantautore di razza con quattro dischi e mezzo all’attivo. Fin da quando si è presentato sulle scene, sembrava un Tom Waits inglese in erba, Ed ha mostrato un talento vorace e eclettico. Centinaia di canzoni già nel cassetto; una voce versatile incline tanto al falsetto che al baritono; un senso dell’arrangiamento classico e navigato, eppure mai banale.
Col passare degli anni, come tutti, ha preso le sue cantonate: derive pop e colme d’archi che sembravano offuscare la sua stella. Ma non si è dato per vinto, e “The Beautiful Lie” è un gioiellino; non un lavoro assoluto, né definitivo, ma capace di riportare in primo piano il cantautorato “totale”, quello che commuove con le ballate e spiazza con le esplosioni. Bravo. (Marco Sideri)